Zoom 24 Marzo 2021

Studio del fegato, premio alla carriera alla professoressa Villa

Un riconoscimento per i successi conseguiti nella ricerca, nella pratica clinica e nella formazione. Stiamo parlando dell’A.I.S.F. Distinguished Career Award, il premio che nei giorni scorsi l’Associazione italiana per lo studio del fegato, nel 50esimo anniversario della sua fondazione, ha conferito alla professoressa Erica Villa, ordinaria di Gastroenterologia all’università di Modena e Reggio Emilia.

“Un riconoscimento che mi riempie d’orgoglio – ha commentato – e mi piace pensare sia il risultato di una passione alimentata per una vita, quella della ricerca e della clinica nell’epatologia. Ringrazio per questo tutta l’A.I.S.F., nonché la mia azienda ospedaliera e la mia Università, che negli anni mi hanno permesso di migliorare e crescere e far crescere nel contempo i medici a cui lascerò il mio imprinting”. Villa ha iniziato a lavorare come dirigente medico ospedaliero nel 1981 e come professore associato dal 1992. È diventata direttrice dell’unità di Gastroenterologia nel 2003. Nel 2010 è stata nominata direttrice del Dipartimento di Medicina Interna e Medicine Specialistiche e nel 2018 vice direttrice del Dipartimento di Chimomo (Chirurgico, Medico, Odontoiatrico, Scienze Morfologiche con interesse Trapiantologico, Oncologico, Medicina Rigenerativa) dell’università di Modena e Reggio Emilia. Dal 2007 è Direttore della Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia e fa parte della Women’s Initiative Committee dell’Associazione Americana per lo Studio del Fegato (AASLD).

Molte sono state le pubblicazioni curate dalla professoressa su temi come l’epatite B e C, il carcinoma epatocellulare e l’epatologia di genere, nonché numerosi documenti di collaborazione sulle complicanze della cirrosi tra cui ipertensione portale, trombosi della vena porta, coagulazione e sanguinamento e loro terapia specifica. L’AISF, fondata nel 1970, è l’unica associazione nazionale rappresentativa per lo studio del fegato. Con oltre 1800 soci, epatologi provenienti da diverse aree di specializzazione (gastroenterologia, medicina interna, trapiantologia, infettivologia, immunologia, chirurgia), promuove l’avanzamento della ricerca scientifica e della pratica medica epatologica attraverso iniziative dedicate alla formazione e allo scambio delle conoscenze scientifiche.

L’interesse per l’epatologia – conclude Villa – è nato già quando ero studente. Da allora il mio interesse ha continuato sempre a crescere, anche grazie ai periodi passati all’estero. Successivamente è iniziata a Modena un’intensa attività clinica e di ricerca che ha fatto nascere e crescere un gruppo di giovani medici e ricercatori appassionati e dedicati all’epatologia, anche grazie ai quali è stato possibile arrivare ai risultati attuali”.