Zoom 10 Febbraio 2021

Fegato ingrossato: cause e campanelli d’allarme

Il termine medico è epatomegalia. Nel linguaggio più comune si intende l’ingrossamento del fegato. Parliamo di una situazione piuttosto comune che non sempre è collegata a determinate patologie, ma che può essere provocata da una serie di fattori. Individuarla è molto semplice per uno specialista, in quanto è sufficiente palpare il paziente e accorgersi di un eventuale aumento di volume dell’organo. Successivi esami come l’ecografia o i prelievi del sangue serviranno per stabilire meglio le cause che, nonostante tutto, sono numerose.

L’ingrossamento del fegato può manifestarsi senza o con sintomi. Il primo caso, che in genere è legato all’accumulo di grassi, coinvolge le persone di mezza età che seguono una dieta ipercalorica o che consumano quantità eccessive di alcolici e superalcolici. Nel secondo caso, invece, i sintomi sono legati alla rapidità dell’ingrossamento, che può provocare fastidi nella parte interessata e dolore al momento della palpazione, nonché alla colorazione giallognola della pelle e al manifestarsi dell’ittero.

Come accennato le cause dell’epatomegalia sono molteplici, dalla steatosi epatica, condizione tipica delle persone obese o di chi consuma quantità eccessive di alcol e cibi grassi, alle epatiti, che se non curate adeguatamente, possono evolvere in cirrosi, per finire al tumore del fegato che può generare un aumento di volume e far risultare il fegato duro alla palpazione.

Tra le altre possibili cause di questa condizione possono esserci anche infezioni come la mononucleosi, che oltre al fegato può comportare l’ingrossamento anche della milza, l’emocromatosi, generata da un accumulo eccessivo di ferro nell’organismo e l’insufficienza cardiaca da congestione, quando cioè il cuore non riesce a pompare quantità sufficienti di sangue e il fegato, non ricevendo l’apporto necessario, si ingrossa.

A queste vanno aggiunte malattie del metabolismo come l’amiloidosi o biliari come la colangite sclerosante, nonché forme di emopatie e linfomi come la leucemia mieloide e linfatica cronica, le anemie emolitiche e i linfomi Hodgkin e non Hodgkin. Il fegato può tuttavia ingrossarsi anche a seguito di consumi eccessivi di farmaci come il paracetamolo, le statine e altri medicinali come antibiotici e anti-aritmici.

Di fronte al fegato ingrossato ci sono alcune situazioni che potrebbero rappresentare motivo di allarme: oltre all’ittero e a dolori persistenti nella parte superiore destra dell’addome, qualora si registrassero difficoltà digestive, diminuzione dell’appetito o febbre, con conseguente debolezza e perdita accelerata di peso, colore scuro delle urine e chiaro delle feci, l’epatomegalia potrebbe essere generata da fattori più gravi.