News 20 Luglio 2018

Primo trapianto di fegato in paziente over 70
È record chirurgico sull’asse Gragnano-Pisa

È un grande successo, non soltanto sotto il profilo dell’intervento chirurgico, quello che sull’asse Gragnano-Pisa ha portato l’ex pasticcere di Striano, Pasquale Angora, a ricevere un nuovo fegato all’età di 74 anni.

Un record per l’Italia. Una storia di buona sanità e di progressi fatti grazie alla ricerca e all’impegno di autorevoli specialisti; nonché alla possibilità di avere a disposizione strumentazioni all’avanguardia.

“Fino a poco tempo fa i trapianti di fegato – spiega Carmine Coppola, primario di Epatologia dell’Ospedale di Gragnano – erano possibili solo su pazienti non oltre i 65 anni”. Qui, invece, si è stati testimoni di un’autentica rivoluzione “che si è avuta per un approfondito studio sui donatori – che non sono solo giovani – e la guarigione di malattie epatiche con i farmaci di ultima generazione”.

Duemila i pazienti accolti e curati nel presidio sanitario della città della pasta. Duemila pazienti che nel reparto di Epatologia hanno ricevuto una diagnosi che li ha salvati.

Un ponte con l’Ospedale di Pisa dove, da Gragnano, i pazienti bisognosi di trapianto vengono ospitati ed operati, consente loro di tornare alla vita per poi proseguire i controlli sotto l’occhio vigile dell’équipe guidata dal professor Coppola.

“I risultati si sono raddoppiati, triplicati, perché la ricerca è andata avanti e gli organi, ritenuti ‘buoni’, possono essere prelevati non soltanto dai giovani ma anche da persone anziane, addirittura di 90 anni. Un fegato, ad esempio, può mantenersi in condizioni ottimali più in un soggetto che ha raggiunto la terza età, piuttosto che nei ragazzi, spesso dediti all’alcol”.

Dal 1° luglio, il professor Coppola dirige pure il mini-reparto – 8 posti letto – ricavato all’interno dell’Ospedale di Castellammare di Stabia. “Una consulenza completa per i malati che, talvolta, non sono a conoscenza della patologia causata da un non coretto funzionamento del fegato”.

Otto i giovani medici impiegati nel lavoro quotidiano sul nosocomio stabiese.

(Fonte: metropolisweb.it)