News 17 Ottobre 2018

Allarme esperti sull’abuso di paracetamolo
“Può causare insufficienza epatica acuta”

Il paracetamolo può danneggiare, in modo grave, il nostro fegato.

All’utilizzo del farmaco sono, infatti, correlati casi d’insufficienza epatica acuta.

I risultati di un nuovo studio ‘mettono sull’avviso’ a proposito del suo abuso, invitando – nelle condizioni di necessaria, prolungata assunzione – al consulto con il proprio medico curante.

Il paracetamolo trova indicazione in chi soffre di dolori, febbre o altri disturbi ai quali porre rimedio mediante analgesici.

Un farmaco a grande diffusione, tuttavia non scevro da effetti collaterali: alcuni dei quali possono rivelarsi piuttosto severi.

LO STUDIO

I ricercatori dell’Università di Singapore hanno scoperto un ulteriore modo in cui il prodotto di ‘degradazione’ del farmaco influisce sulle proteine del fegato (da qui l’insufficienza epatica acuta).

Il paracetamolo viene ‘trasformato’ in un nuovo composto – l’amminoacido Cisteina – che si lega ‘in maniera covalente alle proteine’ così da compromettere l’attività dei mitocondri (le centrali energetiche della cellula), pur non ‘attaccandosi’ direttamente ad alcuni enzimi degli stessi mitocondri.

Il dottor James Chun Yip Chan ed alcuni colleghi hanno esaminato la glutationilazione, ossia il processo con cui il glutatione in forma libera arriva a legarsi ad alcune proteine dell’organismo, modificando la loro struttura. Nel caso di specie si è analizzata una modifica – detta post-traduzionale – apportata ai residui di Cisteina in risposta alla tossicità del paracematolo.

LE CONCLUSIONI

Gli autori hanno quindi segnalato un nuovo approccio proteomico per isolare e identificare le proteine glutationilate ed applicarlo alle cellule trattate con acetaminofene.

Le analisi condotte hanno fatto scoprire che un prodotto di degradazione del paracetamolo può causare la glutationilazione, suggerendo dunque un altro meccanismo del danno provocato dal farmaco.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Molecular & Cellular Proteomics.

(Fonte: affaritaliani.it)