News 07 Marzo 2018

Donazione organi, cosa dicono le religioni
tra coscienza individuale e ‘divieti’

“Non c’è trapianto se non c’è donazione”.

In queste prime settimane di vita di Epateam.org sia gli autorevoli esponenti della Faculty sia i testimoni diretti, coloro che hanno portato il loro contributo allo sviluppo dei contenuti della piattaforma digitale, hanno più volte ribadito come la donazione rappresenti l’imprescindibile punto di partenza.

Il dibattito/confronto, oltre a concentrarsi sulla ‘necessità’ di moltiplicare le occasioni di sensibilizzazione pubblica e maggiore conoscenza dell’ambito trapiantologico, non ha però mancato di evidenziare le differenze esistenti, ancora oggi abbastanza marcate, tra le regioni del nostro Paese (Nord, Centro e Sud).

Differenze emerse anche attraverso i numeri pubblicati da Ministero della Salute riguardanti l’opposizione al prelievo degli organi da parte delle famiglie dei deceduti.

Uno dei quesiti più frequenti del tema donazione-organi, così come riportato dall’AIDO, è appunto  quello dell’approvazione o no da parte delle principali religioni.

Vediamo allora, in sintesi, quali sono i vari punti di vista sull’argomento grazie alla lente d’ingrandimento offerta dall’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule.

Per gli AMISH, comunità religiosa nata in Svizzera nel Cinquecento e stabilitasi negli USA nel Settecento, l’approvazione c’è se esiste una chiara indicazione che la salute del trapiantato sarà migliorata. Ma al contempo permane riluttanza nei casi di risultato incerto.

Per la religione BUDDISTA, la donazione è invece una questione di coscienza individuale.

La CHIESA CATTOLICA  accetta i trapianti e la donazione viene incoraggiata in quanto atto di carità.

Gli EBREI ritengono che se è possibile donare un organo per salvare una vita, è obbligatorio farlo.

La religione GRECO-ORTODOSSA non obietta alle procedure che contribuiscono a migliorare lo stato di salute delle persone; tuttavia la donazione dell’intero corpo ai fini della sperimentazione e della ricerca non se segue la tradizione.

Gli INDUISTI  parlano di donazione degli organi per il trapianto come decisione individuale.

Mentre i MUSULMANI (ISLAM) approvano la donazione da parte di quanti ne abbiano dato in anticipo il proprio consenso in forma scritta aggiungendo che gli organi non devono essere conservati ma trapiantati nell’immediato.

MORMONI e QUACCHERI (quest’ultimi si rifanno al Calvinismo puritano) giudicano la donazione degli organi per i trapianti come una questione personale.

I PROTESTANTI incoraggiano e sostengono la donazione degli organi.

Infine, la SCIENZA CRISTIANA non prende posizione, lasciando la decisione alla libertà del singolo; e i TESTIMONI DI GEOVA parlano di donazione come questione di coscienza individuale fatto salvo che tutti gli organi e i tessuti devono essere totalmente privi di sangue.

(Fonte: AIDO)