Zoom 15 Aprile 2019

Premio “Easl”
a Mazzaferro

Prestigioso riconoscimento dell’Easl – dal 2006 solo sei italiani l’hanno ricevuto – al professor Vincenzo Mazzaferro (nella foto), direttore della Struttura complessa di Chirurgia apparato digerente (epato-gastro-pancreatico) e trapianto di fegato della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano.

Il tributo è stato consegnato dall’Associazione Europea per lo Studio del Fegato (Easl, appunto) in occasione dell’International Liver Congress – il più importante meeting a livello internazionale in cui specialisti di tutta Europa e del mondo si confrontano sulle innovazioni della pratica clinica indirizzata alle malattie epatiche – svoltosi a Vienna.

Mazzaferro segue al professor Mario Umberto Mondelli, direttore della Struttura di Malattie Infettive e Immunologia dell’Ospedale San Matteo di Pavia, il cui riconoscimento è andato nel 2018.

CHI È VINCENZO MAZZAFERRO

Ordinario di Chirurgia generale all’Università degli Studi di Milano, Mazzaferro è considerato uno degli esperti più rilevanti nel campo del trattamento dei tumori dell’apparato digerente (con speciale focus sul fegato).

Nel 1991, dopo un lungo periodo trascorso all’estero, negli Stati Uniti, inizia la sua attività, dall’Istituto Tumori di Milano, di guida e coordinamento del primo gruppo medico-chirurgico finalizzato ad eseguire nel nostro Paese, in modo sistematico, gli interventi di trapianto di fegato per tumore.

Nel 1996 è l’autore delle linee-guida dedicate all’effettuazione di queste procedure, da allora note all’intera comunità medico-scientifica mondiale come i “Criteri di Milano”: dal 2000 i “Criteri di Milano” sono parte integrante del sistema di allocazione degli organi negli USA e criterio di riferimento in Italia ed Europa, nonché per il mondo orientale e la letteratura specialistica.

Grazie all’applicazione delle linee-guida e alla conseguente, migliore prevedibilità dei risultati in pazienti colpiti da tumore, l’organizzazione dei trapianti ha potuto migliorare il rapporto tra domanda ed offerta di organi; consentendo una corretta priorità di allocazione delle donazioni, specie in funzione dei trapianti in soggetti con carcinoma e già in lista d’attesa.

(Fonte: Corriere della Sera)