News 13 Gennaio 2018

Steatosi epatica: progetto europeo per 47 Centri
Università Cattolica e Policlinico Gemelli nel team

L’Università Cattolica – Fondazione Policlinico “Gemelli” di Roma nell’elenco dei 47 centri di ricerca a valenza europea partecipanti al progetto promosso dall’Università di Newscastle. Obiettivo del superteam internazionale è l’eliminazione dei prelievi di tessuto per biopsia epatica, sviluppando test non invasivi utili nella valutazione dei pazienti con steatosi epatica non alcolica (NAFLD o fegato grasso).

Il programma – denominato Liver Investigation – Testing Marker Utility in Steatohepatitis – può contare sulla disponibilità finanziaria correlata all’ambito della European Medicines Initiative 2 e raccoglie medici e scienziati provenienti da grandi e prestigiosi poli accademici di tutt’Europa nonché aziende della Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (EFPIA).

Il percorso, che avrà una durata quinquennale – 34 i milioni di euro ottenuti – si pone il traguardo del superamento dell’esame bioptico nella diagnosi dell’evoluzione patologica del cosiddetto ‘fegato grasso’ (Steatosi epatica).

Ancora in anni piuttosto recenti, la presenza del fegato grasso in una percentuale importante della popolazione generale (stimata nell’ordine dei 20-30 punti) veniva ‘valutata’ quale condizione benigna e segno di benessere sociale.

Mentre oggi, gli specialisti – grazie alle nuove conoscenze acquisite sul tema – hanno preso piena consapevolezza del fatto che la Steatosi – non considerati, perché assenti, i danni da abuso di alcol, da virus o malattie autoimmuni – può trasformarsi (nel 2-3% dei soggetti) in patologie più gravi (fibrosi) o precedere l’insorgenza del carcinoma.

Tra i fattori di rischio ‘incriminati’ compaiono la troppa alimentazione, l’eccessivo consumo di fruttosio industriale, la sedentarietà, il diabete, l’aumento ponderale (sovrappeso e obesità) e alcune componenti genetiche.

(Fonte: Cattolicanews.it)