News 11 Marzo 2019

Epatocarcinoma: ok a cereali, fibre e crusca
Possono ridurre i rischi associati alla neoplasia

Il rischio di tumore al fegato viene ridotto grazie all’assunzione di cereali integrali, fibre e crusca?

Al quesito hanno dato una prima risposta i ricercatori americani autori dello studio pubblicato dalla rivista Jama Oncology.

Gli esperti si sono avvalsi di un campione davvero consistente, “selezionato” secondo le abitudini alimentari per quasi un quarto di secolo (125.000 persone in tutto).

Dalle conclusioni dell’indagine emerge come una dieta ricca di cereali integrali potrebbe supportare la prevenzione primaria dell’Epatocarcinoma in quanto il consumo degli alimenti con queste caratteristiche andrebbe a ‘mitigare’ alcuni fattori predisponenti il cancro: l’infiammazione e l’iperinsulinemia.

LA DIETA SOTTO LENTE

Sotto la lente dei ricercatori USA sono finiti oltre 77.000 donne e 48.000 uomini con età media di 63 anni, scelti in base a: attività fisica, IMC (Indice di Massa Corporea), abitudine al fumo, consumo di alcol, presenza della malattia diabetica (Diabete di tipo 2). Focalizzando poi l’interesse sull’assunzione di alcuni prodotti quali cereali, crusca, frutta e verdura (in modo da effettuare un controllo nel corso della ricerca ogni quattro anni). Risultato: dell’intero campione analizzato, il carcinoma epatocellulare (Epatocarcinoma) è stato riscontrato in 141 persone. Più nello specifico si è visto come un maggior apporto di cereali integrali potrebbe associarsi ad un minor rischio di sviluppare la patologia (aspetto non osservato nel caso di un alto consumo in frutta e verdura).

“L’associazione tra l’aumento dell’apporto di cereali integrali o fibre nella dieta alimentare e il minor rischio di sviluppare l’Epatocarcinoma è un’informazione nuova ed inaspettata – spiega Bruno Daniele, direttore dell’U.O.C. Oncologia Medica dell’Ospedale del Mare di Napoli – che dovrà essere ulteriormente studiata così da evidenziare un’effettiva relazione causa-effetto. Ciò perché nello studio non vengono presi in considerazione altri fattori di rischio quali, ad esempio, l’incidenza dell’Epatite B e C negli individui sottoposti all’indagine; dati che in un’analisi potrebbero fornire notizie importanti per capire quanto effettivamente pesi il consumo degli alimenti nella prevenzione della neoplasia”.

LO STILE DI VITA NON VA SOTTOVALUTATO

Nello sviluppo dell’Epatocarcinoma un peso rilevante occupa lo stile di vita alimentare. L’obesità, il sovrappeso e il colesterolo fuori controllo (ipercolesterolemia) possono far lievitare il rischio di accumulo di grasso nel fegato, conducendo i pazienti a Steatosi epatica o Steatoepatite: quest’ultima riconosciuta uno dei principali fattori di rischio dell’Epatocarcinoma.

“Un paziente affetto da epatite è soggetto a sorveglianza periodica del fegato; in molti casi gli obesi o i diabetici sfuggono al check e la diagnosi di cancro avviene tardi”.

(Fonte: www.repubblica.it)