Focus 23 Marzo 2020

Un nuovo trattamento contro il fegato grasso
I risultati dello studio del Karolinska Institutet

Un percorso molecolare per ripristinare la normale funzione delle cellule immunitarie nei pazienti con la malattia del fegato grasso. È il nuovo trattamento oggetto dello studio condotto dai ricercatori del Karolinska Institutet di Solna, in Svezia, che è stato pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine.

Caratterizzata da un accumulo di grasso, rappresenta una patologia molto comune nelle persone obese o in quelle con diabete e per la quale non esiste un farmaco specifico. Ecco perché lo studio, avendo consentito la scoperta di globuli bianchi (macrofagi epatici) che bruciano il grasso indesiderato, potrebbe aprire seriamente le porte a una nuova terapia.

In base a quanto evidenziato dalla ricerca, le cellule immunitarie producono un eccesso di ossidanti che danneggiano il fegato: una proteina antiossidante, la Nrf2, generalmente deputata a difendere l’organismo dagli ossidanti dannosi, è risultata totalmente assente in quei soggetti affetti dalla malattia del fegato grasso. Un risultato che, come spiegato dai ricercatori, fa capire come le persone obese “non abbiano la capacità di rispondere come dovrebbero allo stress ossidativo dovuto dall’accumulo di grasso”. In più, sempre nel fegato degli obesi, è stato riscontrato un livello elevato di MiR144, una molecola di microRna prodotta dalle cellule immunitarie e dalle altre presenti in maniera più abbondante nel fegato proprio come risposta allo stess ossidativo.

Durante lo studio è stato infine evidenziato come la miR144, colpendo l’Nrf2 e diminuendone gli effetti proteici, generi una risposta antiossidante più debole: ecco allora che sopprimendo l’espressione della molecola nelle cellule immunitarie è stata ripristinata la corretta risposta antiossidante all’interno del fegato.

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