Focus 28 Maggio 2020

Trapianto di fegato da vivente su un bimbo di 10 mesi. La bella storia dell’ISMETT di Palermo

Si chiama atresia delle vie biliari. È una malattia che provoca l’ostruzione dei dotti biliari, generando un’insufficienza terminale epatica. È la patologia da cui era affetto il bimbo di soli 10 mesi che, nei giorni scorsi, è stato sottoposto con successo a un trapianto di fegato da donatore vivente all’Ismett di Palermo.

Quando è arrivato dalla Campania in condizioni disperate, l’equipe della struttura palermitana si è subito attivata per procedere con una donazione da vivente, così da effettuare l’intervento il prima possibile. Quello del piccolo paziente è stato l’undicesimo trapianto in poco più di 48 ore che consolida l’Ismett come una realtà di eccellenza in questo campo. Soprattutto nei trapianti pediatrici. L’intervento, che ha visto il papà del bimbo donare una parte del suo organo, è perfettamente riuscito, anche se il piccolo è ancora ricoverato in terapia intensiva, mentre l’uomo è nel reparto di degenza.

Sono state cinque le equipe coinvolte in quella che è stata una vera e propria maratona trapiantologica a cui ha preso parte l’intera macchina organizzativa, con il Centro regionale trapianti in testa a dirigere le operazioni. Cinque anche le sale operatorie impiegate, tutte quelle utilizzate di solito più la cosiddetta Sala Ibrida, uno spazio altamente tecnologico che generalmente ospita gli interventi di cardiologia interventistica.

Come ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, “l’Ismett conferma la propria naturale vocazione a una straordinaria eccellenza che deve inorgoglire la sanità siciliana che, soprattutto in queste ore, è destinataria di poco edificanti luoghi comuni”. Nel dettaglio, al termine della maratona, sono stati eseguiti tre trapianti di fegato, cinque trapianti di rene, un trapianto di polmone e un trapianto di cuore.