Focus 25 Gennaio 2020

Trapianti e più consensi alla donazione degli organi: ecco perché il Piemonte si conferma un’eccellenza

Oltre 400 trapianti, di cui 148 di fegato, e calo deciso dei dinieghi alla donazione degli organi. Sono solo alcuni dei numeri sull’attività trapiantologica che confermano il Piemonte come un’eccellenza italiana in questo campo.

Sono stati 435, per la precisione, gli interventi effettuati e 232 hanno riguardato il rene, 25 il cuore, 23 il polmone e 6 il pancreas. Ben 59 hanno riguardato il solo ospedale di Novara, mentre gli altri sono avvenuto nella Città della Salute e della Scienza di Torino. Numeri in costante crescita anche, se non soprattutto, in virtù della crescita parallela delle donazioni, visto che nel 2019 coloro che hanno detto “sì” all’espianto sono stati 137 (il 30,4% per milione di popolazione), un dato che rappresenta il terzo miglior risultato degli ultimi dieci anni e a cui si aggiungono i programmi di donazione di organi da pazienti a cuore fermo. Ma c’è di più.

Se crescono le donazioni è perché nel corso del 2019 sono calati fino al 25% i dinieghi, il numero più basso degli ultimi quindici anni. Il Sit (il Sistema informativo trapianti) ha registrato un aumento delle dichiarazioni di volontà pari al doppio rispetto al 2018, passando dal 9% al 18%, anche perché il Piemonte è una regione in cui in 976 comuni è possibile manifestare il consenso all’espianto al momento di richiedere o rinnovare la carta d’identità.