Focus 16 Aprile 2021

La Commissione europea approva il pemigatinib per
il colangiocarcinoma avanzato o metastatico

Si chiama pemigatinib. È un farmaco per il trattamento di adulti con carcinoma del dotto biliare, precedentemente trattato, non resecabile e localmente avanzato o metastatico. Nei giorni scorsi la Commissione europea ha dato l’ok al suo utilizzo per il colangiocarcinoma, basandosi sui dati dello studio clinico FIGHT-202 che sta valutando l’efficacia di questo medicinale nei pazienti colpiti da questa forma tumorale.

I risultati stanno dimostrando che nei pazienti con fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR2), la terapia con il pemigatinib ha fatto registrare un tasso di risposta del 37% e una durata della risposta stessa di 8 mesi. Il trattamento viene quindi ben sopportato dai soggetti coinvolti, pur richiedendo sempre attenzione ai livelli ematici di fosfato (alti e bassi), ai problemi alla vista o agli occhi in generale, all’aumento della creatinina ematica e, per le donne, al rischio di problemi al feto.

Il colangiocarcinoma è un tumore raro che ha origine nei dotti biliari. In base a dove si sviluppa può venire classificato come intraepatico (quando nasce nei dotti all’interno del fegato) e extraepatico (quando è in quelli esterni). La diagnosi, nella maggior parte dei casi, avviene tardivamente, quando la malattia è in fase avanzata e la prognosi è quindi infausta. In Europa i casi oscillano tra i 6mila e gli 8mila: il via libera a questo tipo di trattamento potrebbe fornire nuove speranze a chi necessita di procedure alternative per contrastare la patologia.

LEGGI l’articolo sullo studio di Fondazione AIRC e università di Firenze