News 23 Maggio 2019

Epatite C, centrato primo obiettivo dell’OMS
“Ridotte al 65% le morti correlate all’HCV”

I farmaci antivirali ad azione diretta (DAA) hanno un’efficacia tale da ‘rimuovere’ del tutto il virus HCV in oltre il 96% degli individui trattati nella vita reale.

È questo uno dei risultati – a dir poco eclatanti – emersi dallo Studio Piter, indagine su base quinquennale svolta su persone guarite dall’Epatite C.

ITALIA: 180MILA TRATTAMENTI

Il nostro Paese – afferma Massimo Galli, presidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali – vanta una delle più vaste esperienze in tale ambito: 180mila trattamenti. Tuttavia – aggiunge Galli – esiste un sommerso composto da soggetti che non hanno consapevolezza della propria malattia e devono prima ricevere la diagnosi e poi essere avviate alla terapia senza porre altro tempo in mezzo.

PRIMO OBIETTIVO RAGGIUNTO

A Galli fa eco Stefano Vella, direttore del Centro Nazionale per la Salute globale.

“L’Italia ha raggiunto il primo target dell’OMS: riduzione al 65% delle morti HCV correlate. E grazie al trattamento universale dell’infezione, senza restrizioni, s’incammina verso l’ottenimento degli altri traguardi di eliminazione del virus” purché si mantengano alti la percentuale ed il numero delle persone trattate nell’immediato futuro.

LO STUDIO PITER

Lo Studio Piter, presentato di recente all’Istituto Superiore di Sanità, raccoglie le esperienze di epatologi ed infettivologi assieme alle rispettive società scientifiche AISF e SIMIT. La piattaforma, la cui istituzione risale a 5 anni fa, analizza l’effetto del trattamento con farmaci DAA nella vita di tutti i giorni, mettendo sotto lente le politiche sanitarie più congrue.

La terapia risulta altresì efficace nelle condizioni molto gravi, quelle legate allo sviluppo di problematiche extraepatiche. L’infezione da HCV tende infatti a provocare complicazioni di carattere metabolico come il diabete e la crioglobulinemia (patologia del sistema immunitario) particolarmente invalidante e che può ‘condurre’ al linfoma.

DAA ALL’EASL VIENNA

Dei farmaci DAA si è inoltre dibattuto nel corso dell’ultimo congresso dell’Associazione Europea per lo Studio del Fegato (EASL) a Vienna,

I dati raccolti, chiarisce Erica Villa dell’Università di Modena e Reggio Emilia, mostrano un’eliminazione del virus altamente efficace nel ridurre contemporaneamente gli altri inconvenienti concomitanti.

“Gli antivirali moderni, come la terapia a 8 settimane – conclude – funzionano in modo straordinario pure nei soggetti con Cirrosi epatica scompensata (si ottengono risultati fino al 99% dei casi). Un riscontro che porta a ritenere percorribile la strada della definitiva ‘cancellazione’ del virus HCV. A maggior ragione nelle popolazioni a rischio è fondamentale diminuire l’impatto dato dalle reinfezioni”.

(Fonte: quotidiano.net)