Focus 09 Marzo 2020

Donazione degli organi, la Lega Pallavolo serie A
al fianco del Centro nazionale trapianti

Si chiama “Diamo il meglio di noi” ed è la campagna promossa dal Centro nazionale trapianti. Da oggi, lunedì 9 marzo, a lunedì 16, il mondo del volley scenderà in campo per sostenere questa iniziativa.

La Lega Pallavolo Serie A, infatti, ha previsto che per tutta la settimana, in occasione dell’undicesima giornata di ritorno della SuperLega, diverse squadre e giocatori indossino la maglia realizzata in occasione della campagna che, quest’anno, giunge alla sua quarta edizione. L’obiettivo è quello di contribuire a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule.

Un tema che, in base all’ultimo Report 2019 del Cnt, ha dimostrato di essere molto sentito dalla nostra collettività, con numeri in crescita sia sotto il profilo degli interventi effettuati che dei consensi alla donazione. Sono sempre di più, infatti, gli italiani che decidono di iscriversi all’Aido o che comunque lasciano precise volontà in merito: più di cinque milioni e mezzo di cittadini, circa il 70%, hanno detto sì alla donazione.

Il campione del mondo di pallavolo e oggi commentatore Rai, Andrea Lucchetta

Tuttavia è possibile fare molto di più e per questo il Centro nazionale trapianti ha voluto rinnovare la campagna insieme alla Lega Pallavolo Serie A che, attraverso i suoi canali social, le newsletter e il sito web, si è impegnata a veicolare il messaggio per l’intera settimana. In prima linea, il campione del mondo di pallavolo e oggi commentatore sportivo della Rai, Andrea Lucchetta. Una collaborazione annunciata con soddisfazione anche dal direttore del Cnt, Massimo Cardillo: “Raccontare che il trapianto salva la vita alle persone è fondamentale perché restituisce ai pazienti un’esistenza normale, fatta anche di sport”.

L’intenzione è infatti quella di veicolare l’importanza del binomio esistente tra l’attività sportiva e il trapianto di organi: “I risultati del nostro protocollo di ricerca Trapianto… e adesso sport – ha aggiunto Cardillo – hanno dimostrato che praticare un’attività fisica controllata fa bene sia a chi è in attesa di ricevere un trapianto, sia a chi lo ha già ricevuto”. Se da un lato infatti l’esercizio fisico “consente di arrivare all’intervento in una condizione migliore, dall’altro si rivela fondamentale anche nel prevenire l’insorgere di malattie croniche connesse all’assunzione dei farmaci immunosoppressori nelle persone che si sono sottoposte ad un trapianto”.